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DISSERTAZIONI DI DOTTORATO
[FacoltÀ Orientalistica]
2007-2008

SONG Hye Kyoung

L’omelia di S. Anastasio Sinaita sul Salmo 6. Testo copto, traduzione e commento

Mod.: Prof. Philippe LUISIER, S.J.

Il lavoro intende fornire l’edizione critica di un testo copto che riporta un’omelia di Anastasio Sinaita sul Sal 6 corredata della relativa traduzione in lingua italiana e del debito commento.
   In origine l’omelia venne redatta in greco; il testo greco completo è conservato in due recensioni (PG 89, 1078-1115: TG1; 1115-1143: TG2) pubblicate sotto il nome di Anastasio Sinaita; entrambe riproducono sostanzialmente il medesimo testo, benché ognuna contenga numerose varianti. Un’altra recensione più breve o, meglio, in forma di riassunto, è attribuita a Giovanni Crisostomo (PG 55, 543-550: TG3). A parte le recensioni greche, ci sono stati tramandati numerosi testimoni dell’omelia, in copto, siriaco, georgiano, arabo e paleo-russo. Per quanto riguarda il testimone copto, il testo tràdito è in dialetto bohairico; esso è riportato integralmente da un codice copiato nel X secolo che proviene dalla biblioteca del Monastero di San Macario; ora è conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana sotto la segnatura Codex Vaticanus Coptus 58, ff. 123r-150v (TC). Il codice frammentario, Cahirensis 61, iii (Ca 61), corrisponde alla porzione di testo contenuta nei f. 136v riga 11 fino a f. 137v riga 14 del TC.
    Il lavoro si incentra sulla versione copta; come testo di base si adotta il manoscritto Cod. Vat. Copt. 58,9. 
    Lo studio si articola in 4 capitoli, l’introduzione e la conclusione.
    Nell’introduzione, dopo aver ricordato lo status quaestionis, compreso il problema dell’autenticità dell’opera insieme ad una breve presentazione dell’autore, viene presentato lo scopo e la struttura del lavoro nonché i criteri metodologici ai quali ci si attiene. Il primo capitolo viene presenta il testo critico bohairico (TC) corredato dell’apparato che comprende le diverse lezioni del codice frammentario (Ca 61). Poiché il Ms. copto si presenta in scriptio continua, nel redigere l’edizione del TC ci si rifa alle norme indicate dal Till. Il Ms. copto, come pure il testo greco, non ha distinzioni in paragrafi; tuttavia, per utilità di citazione, viene proposto una divisione del testo in paragrafi ed in versetti numerati. Giacché il copto rappresenta una traduzione dell’originale greco, si ritiene opportuno confrontare sistematicamente il TC con il testo greco; pertanto, nel secondo capitolo, al TC è affiancato il testo greco, TG1. L’approfondimento grammaticale del bohairico occupa il terzo capitolo; questo si incentra sulla concordanza tra TC e TG1 per le parole chiave, nonché sulle osservazioni riguardo alla forma e all’utilizzo della conversione impiegata per la focalizzazione. Nel quarto capitolo si fornisce la traduzione del TC corredata dall’apparato delle note; inoltre si propone un’analisi filologica, retorica e contenutistica, incluse le osservazioni sul confronto tra TC e TG. Nella conclusione si sottolineano tre punti: 1) lo status della traduzione copta; 2) il rapporto tra il testimone bohairico e il greco; 3) un tocco nazionalistico copto, una questione interessante dal punto di vista storico, connessa com’è con il problema dell’autenticità dei personaggi nominati.