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DISSERTAZIONI DI DOTTORATO
2017-2018

SANTOPAOLO Luigi

Sogno, Segno e Storia. Genesi e fenomenologia dell’immaginario in Dn 2–6

Mod.: R.P. Agustinus Gianto, S.J.

L’indagine cerca di sintetizzare i canoni dell’iconografia danielica, verificando se essi possano confluire in un metodo che, concordemente all’evidenza redazionale, strutturi trasversalmente la sezione di Dn 2–6, fino ad ipotizzare uno schema immaginifico regolare.

Le immagini occorse nel libello aramaico, lungi dall’essere un assembramento naïve d’ispirazioni artistico-letterarie, seguirebbero una fenomenologia sovrappositiva fuoriuscente dall’andamento diegetico dei racconti in esame, un tratto che, è opinione dell'autore, anticipa ombratilmente la successiva sezione apocalittica in Dn  7–12.

In particolare, l'analisi si sofferma su quelle che, con opportune motivazioni, sono considerate le chiavi di volta delle immagini occorse in ciascun capitolo di Dn 2–6, ovvero gli elementi la cui interpretazione risulta essere cruciale per il senso dell’intera visione: la roccia acheropita (2,34.45), il figlio di dei (3,25), il ceppo incatenato (4,12.20), la lampada e la scritta (5, 24-25) e il messo che serra le fauci del leone (6,23).

Come si tenta di dimostrare, queste immagini non sono semplicemente costruzioni casuali, né tantomeno hanno sullo sfondo dei cliché espressivi facilmente rintracciabili: esse sono nel testo e allo stesso tempo lo trascendono, spingendo l’esegeta altrove (in termini di comparazione letteraria) al fine di ricostruirne genesi e fenomenologia.

Da qui il lavoro si muove seguendo uno schema operativo così articolato: fornita una presentazione del testo in cui l’immagine è descritta e prestando particolare attenzione all’aspetto lessicografico relativo alla terminologia occorsa, si passa all’analisi del contesto storico-letterario di riferimento, dal quale provengono pertinenti suggestioni teologiche.

Lo scopo consiste nella descrizione di un immaginario definito preapocalittico, nel quale si riflettono tutti i tratti di una cultura di transizione, oscillante tra le riforme politiche d’età seleucide a ridosso del II sec. a.C. e la necessità di una risposta teologica al nuovo assetto sociale imposto, tratteggiando un orientamento fondante per la successiva riflessione maccabaica. La polemica antiellenistica e antitemplare, laddove il tempio sembrerebbe appoggiare certe tendenze filoelleniche, infatti, appare una chiave di lettura ben evidente sullo sfondo letterario e prima ancora eminentemente figurativo della sezione qui esaminata. Le rappresentazioni proposte esprimono visivamente uno spirito d’insurrezione appena esordiente, ma già energico e radicale.

Letteratura onirocritica, miti e leggende vicinorientali, testimonianze di pratiche licnomantiche greche e culti pirolatrici persiani, rilievi numismatici, questi e molti altri dati si trovano raccolti in questa ricerca, il cui obiettivo è la ricostruzione di un immaginario finora considerato frammentario, ma che presenterebbe nella sua iconogenesi e nell’evoluzione figurativa evidenti tratti di coesione.