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DISSERTAZIONI DI DOTTORATO
2002-2003

MANINI Filippo

«Teodidatti». L’itinerario dei credenti nella prima lettera ai Tessalonicesi


Mod.: Prof. Jean-Noël ALETTI

La 1Ts non si può costringere in un modello di retorica del discorso, ma rientra nella retorica epistolare. Questo significa prima di tutto che la comunicazione mira a conservare il rapporto tra mittenti e destinatari, oltre che con Dio. Senza raffinatezze di letterato ellenistico, Paolo si mostra abile nella composizione di un’opera originale e radicata nella cultura del suo tempo. La struttura della lettera, entro la cornice epistolare (1,1; 5,25-28) racchiude due parti divise in tre e quattro sezioni (1,2-2,16; 2,17-3,10; 3,11-13 - 4,1-12; 4,13-5,11; 5,12-22; 5,23-24); per la coerenza del testo sono importanti l’esordio (1,2-10) e le invocazioni (3,11-13; 5,23-24) che chiudono le due parti; l’esordio, oltre a introdurre tutta l’opera, contiene in 1,9-10 la partizione di 2,1-16 (2,1-12 e 2,13-16), mentre la prima invocazione (3,11-13), oltre a costituire la transizione tra le due parti, contiene in 3,12-13 la partizione di 4,1-12 (1-2.10b-12; 9-10b e 3-8).
La comunicazione epistolare nello stesso tempo riflette l’esperienza e contribuisce a formarla: diversi procedimenti letterari ordinano le vicende sia degli apostoli sia dei Tessalonicesi in un itinerario guidato da Dio.
    La loro vicenda in comune inizia con l’elezione al momento dell’annuncio del vangelo a Tessalonica, cui corrisponde l’accoglienza di alcuni cittadini; la loro vita di fede carità e speranza perdura, tra gioia e tribolazioni, e tende alla venuta del Signore. L’analisi permette di riconoscere la relazione temporale o logica di diversi elementi, per esempio, nel comunicare, la successione di vangelo ed esortazione.
    Il rendimento di grazie riferito e la preghiera collegano il presente con il passato e il futuro, e rendono evidente l’agire di Dio; la narrazione connette i diversi momenti in una successione dall’intervento passato di Dio alla parusia; l’esortazione incita a crescere. Oltre a queste forme di comunicazione, presenti anche nella lettera stessa, spicca il vangelo, origine dell’itinerario. Principio fondamentale della trasformazione dei soggetti implicati nell’itinerario è l’imitazione, che assomiglia gli apostoli e i nuovi credenti, come effetto dell’accoglienza della parola prima che come intenzione; diverse figure esprimono tale somiglianza. Anche la trattazione dello spazio e del tempo in 1Ts è strutturata per diversi aspetti dal tema dell’itinerario. La prospettiva del superamento, dell’andare sempre oltre, è la tecnica argomentativa che unifica le diverse procedure e figure, comprese le preterizioni (1,8; 4,9; 5,2), che mostrano come la potenza del vangelo per certi aspetti abbia condotto i Tessalonicesi a non aver bisogno della parola apostolica, tanto da essere definiti «teodidatti» (4,9).